Con Sacmi-Gaiotto, Piacenza lancia la sfida a Industry 4.0

Con Sacmi-Gaiotto, Piacenza lancia la sfida a Industry 4.0

“Industry 4.0” è la fabbrica del futuro, dove manifattura e realtà virtuale si fondono, per dare luogo a processi produttivi più efficienti ed offrire al cliente nuovi servizi, dalla personalizzazione del prodotto alla tracciabilità totale. Uno scenario che fa perno su automazione e robotica, abbinate all’Information Technology, attività parte del DNA di Gaiotto – azienda dal 1999 parte del Gruppo Sacmi e oggi player globale con oltre mille impianti installati in tutto il mondo – che il 29 giugno scorso ha inaugurato la propria nuova sede, a Piacenza, completando il trasferimento delle attività dallo storico sito di Vaiano Cremasco.

Il taglio del nastro della struttura, situata nel cuore del distretto della meccatronica nonché di uno dei più importanti poli logistici italiani, è avvenuto alla presenza del primo cittadino di Piacenza, Paolo Dosi, che ne ha sottolineato il valore per un territorio ricco di tradizione e know how manifatturieri e che guarda con fiducia al futuro. E proprio di futuro si è discusso – dopo la visita al nuovo stabilimento guidata dal direttore di Gaiotto, Emilio Cavazzini – in occasione del convegno “Le realtà produttive in Italia nell’era 4.0. Scenari e prospettive delle linee automatiche adattive”, organizzato a seguire presso la vicina sede dell’Università Cattolica.

Introdotto da Francesco Timpano – docente alla Cattolica e vicesindaco di Piacenza – l’incontro ha visto a confronto le voci dei maggiori protagonisti del mondo della ricerca, produttori e utilizzatori di tecnologia. “Industry 4.0 – ha spiegato Cesare Fantuzzi, coordinatore di ArsControlLab dell’Università di Modena e Reggio Emilia – comprende tutta una serie di tecnologie per l’acquisizione, l’elaborazione e la comunicazione delle informazioni in un sistema produttivo ed a un livello capillare”. Si va quindi dai sensori presenti sulle macchine ai sistemi connessi in rete capaci di gestire, elaborare e restituire feedback all’intera linea. Fino alla frontiera della tracciabilità totale, chip intelligenti sul prodotto finito capaci di fornire preziose informazioni su qualità, utilizzi e ciclo di vita.

Concetti che in larga parte, in Sacmi-Gaiotto, sono già una realtà: durante la visita in azienda, i presenti hanno potuto vedere all’opera i nuovissimi robot antropomorfi, sistemi che vanno oltre il concetto di robotica tradizionale per coinvolgere l’intero assetto del processo produttivo, dalla qualificazione del lavoro alla diversa gestione degli stock e del magazzino. Così in Parmalat Italia, rappresentata al convegno dal direttore industriale Franco Mutti, azienda che si misura quotidianamente con nuove esigenze di personalizzazione del packaging, necessità di incrociare le esigenze della GDO con quelle di un consumatore sempre più attento alla qualità. Quindi Siemens, fornitore di servizi IT per eccellenza che – ha spiegato Roberto Zuffada, vicepresidente di Siemens Italia – da anni applica questo concetto alla produzione interna, realizzando una “immagine digitale della produzione” dove ogni aspetto del prodotto è già definito in fase di simulazione e test. Quindi FCA, protagonista della rivoluzione in atto nel settore automotive dove “alla sensoristica avanzata sui veicoli – ha osservato Paolo Griffa, responsabile Manufacturing, Engineering, Plastic presso il Gruppo italo-americano – si affianca il tema dell’‘interconnessione’ con gli altri utenti della strada e con il mondo del web”.

Sfide che in casa Sacmi passano anche e soprattutto dal nuovo progetto di “Academy 4.0”, il nuovo polo dedicato alla formazione continua di personale interno, ma anche fornitori e clienti, “che vuole rappresentare un luogo fisico – ha ricordato Pietro Cassani, direttore generale di Sacmi – e soprattutto una prassi generale di formazione, dialogo e confronto continui sui principi di Industry 4.0 che coinvolgerà tutto l’ecosistema aziendale”. Per un futuro prossimo che, insieme ad una rivoluzione tecnologica, ne comporta una culturale, nel segno di una nuova capacità di interazione uomo-macchina.

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