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SACMI apre le celebrazioni del centenario e inaugura il nuovo Innovation Lab

SACMI apre le celebrazioni del centenario e inaugura il nuovo Innovation Lab

Taglio del nastro per SACMI Innovation Lab, la struttura aperta di SACMI dedicata allo sviluppo di conoscenze e competenze innovative nell’ambito delle tecnologie abilitanti e dell’Internet of Things. L’inaugurazione è avvenuta a margine dell‘incontro “Dare spazio all‘innovazione”, che apre le celebrazioni del centenario SACMI, primo di sei appuntamenti dedicati alla trasformazione dei modelli organizzativi e di business nell’era della manifattura 4.0.

Candidato a diventare nodo della Rete regionale dell’Alta Tecnologia, SACMI Innovation Lab è cofinanziato dal Programma operativo regionale Fesr 2014-2020 nell‘ambito del bando per gli investimenti in settori avanzati di industria 4.0. “Questa giornata – ha ricordato l‘assessore regionale alle Attività Produttive, Palma Costi, intervenendo all‘incontro – ci permette di ricordare alcuni temi strategici, già contenuti nel nostro Patto per il Lavoro, il primo dei quali è la necessità di sviluppare al massimo nuovi elementi di competitività per le nostre imprese e di attrattività territoriale”. A portare i propri saluti all‘incontro anche Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale, che ha elogiato SACMI quale “punto di riferimento per il sistema della cooperazione” in termini sia di solidità dimensionale, sia di capacità di generare innovazione.

Struttura a supporto dei core business SACMI – su tutti, i progetti automation in ambito ceramico e packaging – il laboratorio rappresenta allo stesso tempo una “open platform” che mette a disposizione del sistema regionale delle pmi un vero e proprio “pacchetto dell‘innovazione”. Insieme a Protesa (reverse engineering, prototipazione) e Iprel (progettazione hardware e software per l‘automazione industriale, supervisori) il Lab rappresenta un “ecosistema” completo dell‘innovazione SACMI, al servizio del territorio.

Innovazione che, ha spiegato il presidente di SACMI, Paolo Mongardi, introducendo l‘incontro, rappresenta sì un fatto tecnologico ma, prima ancora, un fatto sociale e culturale: “L‘innovazione – ha ricordato il presidente Mongardi – genera vera ricchezza nella misura in cui viene messa a disposizione di un territorio, di una comunità, rinnovando in questo modo la mission intergenerazionale di SACMI che, oggi, si arricchisce di nuove sfide e valori, primo tra tutti quello della sostenibilità e dell‘economia circolare”.

Re-thinking the future”, ripensare il futuro, è non a caso il titolo scelto da SACMI per questa rassegna, avviata con l‘incontro di oggi. Con evidenze e spunti di riflessione che SACMI ha scelto di condividere con docenti ed esperti internazionali in materia di cambiamento, intelligenza artificiale, digitalizzazione dei processi, durante il confronto all’Auditorium 1919 di SACMI Imola moderato dal caporedattore de Il Sole 24 Ore, Luca Orlando.

“Entro il 2030 almeno il 15% del PIL mondiale verrà prodotto in circa 40 megalopoli, la maggior parte delle quali dislocate in Asia”, ha esemplificato Raffaele Secchi, direttore della Liuc Business School di Castellanza. Si accorciano i tempi di adozione (e, quindi, obsolescenza) di nuove tecnologie. Soprattutto, si affacciano sullo scenario mondiale miliardi di persone che andranno a rappresentare la nuova “middle class”, insieme a nuove competenze e competitor. Una tesi raccolta da Andrea Lipparini, ordinario di Gestione dell‘Innovazione all‘Università di Bologna e direttore dell‘Executive MBA della Bologna Business School, per il quale la competitività delle nostre imprese nel futuro si giocherà di gran lunga sulla capacità di restare attrattive per i giovani talenti, che sceglieranno il nostro territorio per giocare la partita dell‘innovazione.

Capaci di replicare le funzioni di un cervello umano, le nuove frontiere dell‘intelligenza artificiale trovano già precise applicazioni in manifattura – a illustrare lo stato dell‘arte, Luca Maria Gambardella, direttore di IDSIA, una delle strutture internazionali di riferimento in questo ambito, con sede a Lugano – e scenari ancora tutti da definire sulla relazione uomo-macchina nell‘industria e nella società del futuro. I robot che “rubano” il lavoro agli esseri umani, chiede il giornalista Luca Orlando? Al contrario: sinora, ha ricordato Gambardella, nuova automazione ha sempre significato nuovi posti ed opportunità di lavoro.

Compito di Gildo Bosi, responsabile R&D Automation di SACMI, accompagnare la platea all‘interno delle attività concrete del Laboratorio, tra le quali spicca la capacità di sviluppare “digital twin”, veri e propri gemelli digitali della macchina, dell‘impianto, ma anche del prodotto e relativo go-to-market. Il risultato è la personalizzazione massima a costi accessibili, la possibilità di risolvere le criticità in anticipo, governare scenari produttivi e di mercato già in fase di sviluppo progetto. Naturale, per SACMI, primo fornitore al mondo di tecnologie per l‘industria ceramica e leader nel closures, farsi capofila di questo filone di sviluppo, mettendo a sistema le proprie competenze con quelle dei laboratori della Rete e delle Università.

Già, le competenze: compito essenziale del nuovo Laboratorio sarà non solo lo sviluppo di progetti avanzati per il business SACMI e il sistema regionale delle imprese ma, anche, la formazione delle figure professionali necessarie a gestire con efficacia questo tipo di percorsi. Perché – hanno concordato, sul punto, tutti i relatori – al centro della rivoluzione tecnologica 4.0 c‘è anzitutto l‘uomo e la propria capacità di immaginare e governare il cambiamento. A conclusione della mattinata, i partecipanti sono stati accompagnati ad una visita guidata al nuovo Laboratorio ed alla “Control Room” del processo ceramico.

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