Le nuove frontiere dei sistemi di visione per preforme

Le nuove frontiere dei sistemi di visione per preforme

La sfida è dare una svolta alla scienza della difettologia, e farlo durante la produzione, evitando di intervenire a danno già avvenuto e consistente. Da qui lo sviluppo da parte della Divisione PET di Sacmi Imola di evoluti sistemi di visione, in sigla PVS, in grado non solo di rilevare ogni tipo di difetto nelle preforme ma anche di interagire con la linea per bloccare immediatamente la riproduzione dell’errore. L’ultimo ritrovato di casa Sacmi si chiama PVS 2 e ha appunto il grande vantaggio – rispetto al già testato PVS 1 – di poter essere installato in linea, a fianco della pressa: in grado di analizzare fino a 2000 preforme l’ora, utilizza un sistema a campione, prelevando preforme a intervalli temporali definiti e restituendole al ciclo produttivo qualora prive di difetti. Diversamente, il PVS 2 manda un allarme all’operatore, che può così intervenire e bloccare la produzione.

Tra i difetti rilevabili, contaminazione e sporcizia, presenza di formazioni cristalline, deformità nel contenitore, crateri e buchi nel punto di iniezione, bolle e opacità, variazioni di colore. Gli stessi rilevabili dal PVS 1, che pur vantando capacità di analisi fino a 40mila preforme l’ora, funziona in modalità “stand alone”, cioè a ciclo produttivo concluso e quindi su partite di preforme che possono risultare danneggiate anche in quantità consistente. Premessa teorica dello sviluppo del PVS 2, la constatazione che la difettologia delle preforme ha andamento “tangenziale”, vale a dire che la macchina, quando si discosta dal range ottimale per uno o più parametri, tende a farlo sempre di più: da qui l’efficacia del campionamento in linea. Tutti i modelli PVS possono gestire in maniera flessibile diversi formati e diametri di preforma. 

Recentemente, la Divisione PET di Sacmi Imola ha sviluppato anche il PVS 3, un sistema progettato per essere installato non dal converter ma dall’imbottigliatore prima della macchina soffiatrice, in grado di analizzare fino a 36mila preforme orientate all’ora, ed eventualmente scartarle prima che vengano avviate al soffiaggio. Ma è dall’innovativo PVS 2 – il primo sistema di questo tipo presente sul mercato – che Sacmi si attende i maggiori risultati commerciali: meno costoso del PVS 1, infatti, il PVS 2 interviene nel processo produttivo esattamente quando serve, a differenza degli altri due modelli, che possono operare solo “a danno avvenuto”: e, considerando i costi del PET, non si tratta di diseconomie trascurabili. Oltre al software di base, ad accomunare i tre modelli di PVS è anche il sistema di settaggio: è l’operatore a decidere di volta in volta a quale standard qualitativi fare riferimento, sottoponendo alla telecamera del PVS una preforma considerata buona e impostando, sulla base delle esigenze del cliente, i livelli accettabili di scostamento dai singoli parametri.

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