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24/01/2008 Subfornitura meccanica, vince chi sa riorganizzarsi e innovare
Presentata da Protesa l’indagine su un comparto strategico per l’economia imolese | Il mondo della subfornitura meccanica che emerge dalla nostra analisi è articolato su due categorie: “aziende strutturate”, che stanno divenendo riferimento per i grandi committenti e “aziende lineari” con eccellenza sul prodotto ma con difficoltà ad erogare i servizi. Le prime hanno trend di crescita molto più sostenuti delle seconde che rischiano la marginalizzazione in una relazione industriale che rafforza il ruolo del servizio. Questo, in sintesi, quanto emerge da “Subfornitura e sistema economico. Quale prospettiva per la manifattura meccanica?”, uno studio approfondito sul comparto realizzato – in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e Cna Imola – da Protesa, azienda del Gruppo Sacmi nata nel 2002 che ha appena archiviato il 2007 con un fatturato di 3,6 milioni di euro e che con circa 60 tecnici è in grado di rispondere in modo professionale e completo alle diverse esigenze dei clienti nei settori dell’engineering, della organizzazione/qualità e delle macchine utensili.
Lo studio è stato recentemente presentato al mondo produttivo locale, alla presenza, tra gli altri, del presidente di Protesa Giuseppe Pelliconi: “Protesa – ha dichiarato Pelliconi – è nata nel 2002 con la mission di fornire servizi tecnici ed organizzativi di livello elevato a supporto della organizzazione e della produzione nelle aziende manifatturiere ed ha realizzato la ricerca per dare un contributo all’evoluzione dell’economia del nostro territorio, di cui la subfornitura è parte integrante e strategica”. Ad essere vagliato dai professionisti di Protesa, un campione di 15 imprese che rappresenta il 7,5% delle imprese meccaniche sub fornitrici del comprensorio e che occupa il 21% degli addetti. E’ stato intervistato anche un campione rappresentativo della committenza del territorio. Emerge il ruolo strategico, nel tessuto produttivo imolese, delle aziende che lavorano in conto terzi, con la spesa in subfornitura che impegna ben il 68% del fatturato delle aziende committenti, che continuano a privilegiare i produttori locali riconoscendone il know-how e la qualità. Segno di un’attenzione per il territorio che vede come capofila proprio Sacmi Imola che con 600 milioni di euro di fatturato, acquista per il 75-80% del proprio fabbisogno da subfornitori emiliano-romagnoli, per il 14% imolesi.
Ad essere premiate dalla committenza e in particolare da Sacmi sono soprattutto le imprese subfornitrici che hanno saputo innovare e riorganizzarsi in funzione dell’efficienza. Sullo sfondo – sottolinea lo staff dell’azienda che ha curato l’indagine – un’attenzione crescente, da parte dei committenti, ai fornitori di “sistemi complessi”, quali gruppi e macchine complete. Risulta vincente chi si è messo nelle migliori condizioni per crescere che è in grado di coniugare economicità del prodotto, efficienza organizzativa e livello di servizio, riuscendo ad instaurare un nuovo rapporto con la committenza. |
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